Di cose ne sono cambiate da quando, nel 2014, con l’escursione alla vetta del Rocciamelone e l’idea di raccontarla in un récit d’ascension collettivo iniziò a prendere forma l’idea di Alpinismo Molotov. Nel gennaio 2015 annunciammo l’avvio del nostro blog con un breve post in cui scrivemmo: «C’è una banda disparata a cui piace la montagna e a cui piace camminare. Per un bel pezzo sono stati in piazza Giap a discutere e a raccontarsi di libri, montagne, scalatori-scrittori e scrittori-scalatori».
A stretto giro arrivò il Manifesto di Alpinismo Molotov, poi le tante discussioni nel retrobottega e i post sul blog, nel mentre la banda disparata si faceva via via più numerosa. E quest’anno il grande salto: la nostra prima festa, Diverso il suo rilievo, ché troppa era la voglia di incontrarsi fuori dalla virtualità del web, forte il desiderio di sincronizzare i respiri e il passo percorrendo sentieri, di scambiare a viva voce e con gli occhi negli occhi pensieri, parole e risate.
Giap è tuttora la nostra «casa madre», una piazza ricca di scambi e possibilità d’incontro, fondamentali per noi che siamo convinti che lo sguardo sulla montagna e lo sguardo che ci restituisce la montagna possano essere “nuove armi” con cui affrontare il vivere quotidiano solamente se si forza costantemente il campo visivo a includere altro e oltre la montagna. D’altronde, cosa sa di montagna chi sa solo di montagna?