di Yamunin
Le antiche vie. Un elogio del camminare è un libro che offre molte piste per essere letto e percorso ed ammetto di essere in grande difficoltà a scrivere una “recensione”, talmente tante sono le vie da poter imboccare. Ne scelgo una e seguo le tracce, vediamo dove mi portano.
Orme
Riesco a misurare i miei limiti, a prenderne coscienza camminando per strada in città, in campagna, in montagna. L’importante è camminare e lasciare che i pensieri sedimentino. Camminando elaboro i problemi o semplicemente li lascio alle spalle lungo la via, per poi ritrovarli ridimensionati e più agevoli da trasportare. «Si cammina per un’infinità di motivi» scrive Macfarlane citando a sua volta il poeta e camminatore Edward Thomas, morto in Francia durante la prima guerra mondiale..
Le antiche vie si apre su un panorama invernale, l’io narrante non riesce a concentrarsi sul lavoro, fuori nevica, così decide di andare a fare una passeggiata lungo la strada ricoperta di neve fresca. Metro dopo metro raggiunge il confine della città, oltre una siepe si apre un sentiero che si srotola fra i campi. Ci troviamo su un limite, insieme al narratore, sospesi a fine pagina. Il narratore è intirizzito, vorrebbe tornare a casa, noi potremmo chiudere qui il libro, e tornare alle faccende quotidiane.