Più volte nella mailing list di Alpinismo Molotov si è discusso del lupo. Nel marzo di quest’anno abbiamo rilanciato questo appello. Oggi cominciamo la pubblicazione della prima parte di una lunga conversazione avuta con Luca Giunti, guardiaparco del Parco Orsiera-Rocciavrè, collaboratore dell’equipe piemontese di Life WolfAlps e coautore del libro Tav No Tav, le ragioni di una scelta con Luca Mercalli.
Alpinismo Molotov: Per cominciare ti chiediamo un inquadramento storico: il lupo quando si è estinto sulle Alpi? Quando è ricomparso e da dove è venuto?
Luca Giunti: A me piace usare i verbi per quello che valgono e in qualche caso sembrerà che io sia brutale e antipatico. Comincio da quello che mi hai chiesto. Il lupo non si è estinto mai: l’abbiamo sterminato. Estinguersi in scienze naturali vuol dire quando una popolazione giunge in un vicolo cieco naturale per cui restano in pochi e piano piano si estinguono. È una roba che dura qualche generazione. Quella è l’estinzione.
Il lupo l’abbiamo sterminato. L’abbiamo ammazzato in tutti i modi possibili e immaginabili, che sono sostanzialmente di tre tipi: fucilate, tagliole e bocconi avvelenati.