Si parla diffusamente, ma mai abbastanza, dell’importanza delle donne curde dello YPG in funzione anti ISIS. Non solo per il loro apporto materiale nella azioni di guerra ma anche per il ruolo simbolico e per la reazione che i soldati del califfato hanno nell’incontrare combattenti donne. Non deve essere stato molto diverso dal senso di sbigottimento e rabbia che i fascisti del Battaglione M IX Settembre (M stava per Mussolini, il 9 settembre perché si costituirono all’indomani dell’armistizio), impegnati nelle azioni antipartigiane nell’Appennino Centrale, provarono nel trovarsi di fronte partigiani “negri” sul suolo italiano. Perché questo avvenne nel corso della Resistenza sulle pendici del Monte San Vicino, nelle Marche.
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