La prima parte dell’intervista si può leggere qui.
Alpinismo Molotov: Nella mailing list di AM si è discusso di lupi a più riprese. Una delle discussioni riguardava un caso di cronaca. L’estate scorsa a Ormea, su una bacheca del parco del Marguareis è stata appesa una testa di lupo mozzata. Abbiamo trovato un articolo sul Secolo XIX in cui si ipotizza si tratti di un avvertimento in vista dell’allargamento del parco. Recentemente, in questo intervento di Francesca Marucco, abbiamo sentito che ad auspicare la salvaguardia del lupo sono soprattutto escursionisti, ambientalisti e studenti. I cacciatori hanno una posizione più sfumata, mentre è decisamente negativa quella dei pastori. La salvaguardia degli ambienti naturali e degli animali che li abitano è in conflitto con la sopravvivenza delle persone che vivono in montagna di attività non legate al turismo e all’escursionismo? Uomo e lupo possono convivere?
Luca Giunti: Devo dare una risposta articolata. Parto dalla testa mozzata sul Marguareis. In tutto il mondo quando si comincia a ipotizzare che si possano fare dei parchi o delle forme di tutela di qualche tipo c’è una componente che si arrabbia. Non è successo solo sul Marguareis, è successo anche sul nuovo parco del Monviso: alcuni comuni non ci sono voluti entrare e hanno fatto una campagna molto forte contro. La cosa che mi ha colpito che a far la campagna contro erano due giovani sindache, mi sarei aspettato che una generazione più giovane della mia, in particolare donne, avesse una maggiore sensibilità su questi argomenti e invece sono contrarie.