di Filo Sottile
La Via del Sentiero (The Footpath way) è un antologia di e per camminatori. Uscì per la prima volta nel 1911, probabilmente curata da Hillaire Belloc. Si tratta di una mappa, uno stato dell’arte della viandanza nel mondo anglosassone. L’Alfabeto delle Orme è un reading musicato che all’interno di quella mappa, zeppa di vie, soste e ipotesi, traccia un itinerario possibile. Gli scritti de La Via del Sentiero, come shangai profusi su un tavolo, hanno diversi punti di incastro e sovrapposizione. Wu Ming 2 e Frida X ne reinventano il gioco: giungere da un capo a un altro camminando in equilibrio sui bastoncini.
Guardando le linee, le svolte, le intersezioni appare il profilo del viandante. Individuo completamente moderno, che si mette in cammino per liberarsi dal giogo sociale e, allo stesso tempo, muovendosi a piedi in luoghi remoti o appena fuori le rotte tracciate, cerca nuove chiavi di accesso per comprendere il mondo e gli esseri umani. L’avventura del viandante è sempre una quest story: cerca risposte a domande: chi sono? Esiste la grazia? Qual è il mio posto in mezzo agli altri?