L’azione del sale è duplice: corrode e conserva. Nel corso dei secoli scie di cloruro di sodio si sono depositate sui crinali, nei boschi e nelle valli e hanno scavato vie e mulattiere, e le hanno in qualche modo preservate. Questo complesso di percorsi ha preso il nome di Via del Sale.
Alberto “Abo” Di Monte, geografo, webmaster, appassionato escursionista, indagatore delle vicende dell’Associazione Proletari Escursionisti, insieme a Luca Chiaudano e Roberto Maggioni, nel giugno 2015 l’hanno percorsa (qui il loro istant blog).
Pochi mesi fa è uscito La via del Sale. Un sentiero lungo mille anni (Mursia, 2018) che non solo racconta quell’esperienza (focalizzandosi in particolare sulla rotta Varzi-Camogli), ma ricostruisce in un quadro storico-geografico quanto il sale abbia segnato l’esperienza umana e i territori attraversati.
Venerdì 18 gennaio ne parleremo dal vivo con l’autore e, così come la via del sale non può definirsi un sentiero lineare, anche noi promettiamo deviazioni.
L’appuntamento è al CSOA Gabrio, vi a Millio 42, Torino.
Ore 19,30: aperitivo mangereccio.
Ore 21,00: presentazione.