Ci sono momenti in cui le forze convergono, saturano lo spazio e fermano il tempo.
Anzi curvano lo spazio-tempo e aprono nuove possibilità.
In questi giorni in Italia sta accadendo – cosa eccezionale – in due luoghi diversi: all’interno della GKN, dove avrà luogo il secondo festival Working class e all’interno del parco Don Bosco a Bologna. Cos’è il primo evento e che reazioni ha scatenato è spiegato da Alberto Prunetti in questo articolo su Jacobin.
Il giardino Don Bosco è il luogo dove due giorni fa un coraggioso gruppo di persone si è opposto, impedendo l’abbattimento degli alberi voluto, pianificato e perseguito dal partito del cemento che è al governo della città. il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine a protezione del cantiere, le cariche per difendere la ditta addetta al disboscamento, descrivono una situazione di lotta vera, che ci allieta e inebria, ci fa scorgere ossigeno oltre l’apnea.
La rabbiosa reazione poliziesca di questa notte (dal min. 1) tradisce tensione da parte di chi amministra e testimonia chiaro e cristallino lo smacco subìto dalla questura.
Due eventi che aprono un tempo altro, in cui si può respirare un’aria diversa, immaginare e lottare per un modo di vivere diverso, rispettoso dell’ambiente e delle forme di vita che lo popolano.
Come Alpinismo Molotov non solo segnaliamo i due eventi nella sezione «ogni tanto si vince» ma sottolineiamo che stavolta si sta andando oltre la “vittoria”: si vince riprendendosi i luoghi, organizzandosi. Con le relazioni e coi corpi, non con sottoscrizioni, carte bollate o buone intenzioni al ribasso.
Il nemico lo sente e perciò diamo sostegno sia al festival working class che al presidio al parco Don Bosco.