di Alberto “Abo” Di Monte
La “Via del Sale”, ma sarebbe più corretto parlare di “vie”, scomodando sin d’ora il plurale, è un intreccio di sentieri, strade e mulattiere, che i mercanti hanno percorso per secoli e secoli, carichi di sacchi del prezioso alimento. Al riparo dai pericoli dell’inquieto fondovalle, lontani da acquitrini invalicabili e brigantaggio, il commercio dell’ingrediente principe per la conservazione degli alimenti viaggiava lungo il tracciato dell’alta via che, dai porti di Genova e Recco, si spinge sino al pavese, al piacentino, al Piemonte.
La sicurezza della rotta aveva un costo. Prima d’intraprendere il viaggio lungo le creste e i crinali dell’appennino ligure, i mercanti erano tenuti al pagamento di una tassa di percorrenza alla casata di turno. Solo una volta raggiunta la pianura il sale veniva venduto, comprato, scambiato con pelli e cuoio, tessuti e prodotti locali. Così è stato fino ad un secolo fa.
Un metro sopra gli zoccoli e gli scarponi, assieme alle sacche ricolme di sale, viaggiavano culture, tradizioni, lingue… storie.
Da qui a poche settimane intraprenderò questo cammino laico di quattro giorni. Altri due viandanti s’incammineranno per le vie “secondarie” per condividerne l’esperienza in presa diretta con chi avrà voglia di accompagnarci anche solo per parole e immagini.
L’intreccio dei tre percorsi avverrà nel Parco naturale regionale dell’Antola, in quella che fu la zona d’azione di Bisagno (all’anagrafe Aldo Gastaldi) noto come il “primo partigiano”.
A cavallo tra storia ed escursionismo, sulla cresta che abbraccia le “terre alte”, giocheremo assieme la carta della rottura della coincidenza tra fine del percorso ed obbiettivo. E’ questa la marca stilistica che separa il viaggiatore dal turista e dal mercante, così come, in forma differente, dal pellegrino. Con un piccolo progetto di crowdfounding, ospitato dalla piattaforma “Produzioni dal basso”, sto provando a rendere tutto questo possibile e non oneroso, con l’obiettivo di restituire ai sostenitori (e più avanti a chiunque ne abbia il piacere) un arricchito diario di bordo che verrà pubblicato nei mesi a venire. Tra calzini e antipioggia, porto nello zaino (e nelle intenzioni) un esercizio ibrido di manualistica narrativa. E voi quanto ne sapete del (la via del) sale della terra?
Qui trovate qualche info in più sul progetto.
Buoni viaggi.