di Filo Sottile
Gli Ent. Particolare del murales di Blu sulle mura del XM24, a Bologna.
Ma quello che cos’è?
«Peccato, mi dico, peccato non saper riconoscere tutti gli alberi, riconoscere le foglie e i tronchi. Sì, qualcosa riconosco ma non tutto». Sono parole di Yamunin, estrapolate dal suo récit d’ascension al Musinè. Sono parole sue, ma potrebbero essere mie. Nei boschi, in montagna, in città, nei parchi, nelle residenze private, innumerevoli volte mi è capitato di chiedermi: e questo che albero è?
Più cose conosci, più scopri d’essere ignorante e più cose vuoi conoscere. A novembre ho iniziato un corso di frutticoltura, l’esperienza mi ha entusiasmato e da allora la percezione dello spazio intorno a me è radicalmente cambiata. Non pago di quanto appreso al corso, mi sono procurato tre diversi manuali per identificare gli alberi e ormai esco di casa solo se ne ho almeno uno nello zaino.
Negli ultimi mesi ho scoperto che le magnolie non sprofondano sotto terra quando sfioriscono. Continuo a vederle, giuro. E nel giardinetto pubblico davanti casa non ci sono più “alberi”, ma aceri americani (acer negundo), carpini bianchi, platani, laurocerasi, ginepri sabini, tigli nostrali. Ho scoperto che uno dei sentieri che percorro più spesso, attraversa un bosco dove si alternano gaggìe (robinia pseudoacacia), castagni, ciliegi, farnie, roverelle, salici bianchi, noccioli, sambuchi. Credo anche, ma non sono ancora sicuro, di aver identificato alcuni esemplari di fusaggine (euonymus europaeus) e faccio la posta ai fiori per averne conferma.
Questa nuova passione arborea si è fatta il suo cantuccio in mezzo ad altre più antiche, narrazione e viaggi a piedi in particolare, che l’hanno influenzata fino al punto da far germogliare un’idea: l’alberismo molotov. Nei giorni in cui riflettevo su una deriva vegetale dell’alpinismo molotov, ho letto il Manuale del perfetto cercatore d’alberi di Tiziano Fratus (Kowalski, Milano 2013), una lettura che a fasi alterne mi ha entusiasmato e mi ha lasciato perplesso. Qui di seguito ho raccolto, inestricabilmente intrecciati, appunti e riflessioni sui perfetti cercatori di alberi e gli alberisti molotov.