Anche quest’anno Alpinismo Molotov sarà presente all’8 dicembre No Tav.
La marcia sarà da Susa a Venaus, con meta la Borgata 8 dicembre, così titolata a memoria di quel giorno di quattordici anni fa in cui il popolo No Tav cacciò guardie e cantieri dai prati della Valcenischia, di fatto bloccando per due lustri il progetto della Torino-Lione.
Quest’anno, nel decennale della giornata contro le Grandi Opere Inutili e imposte, crediamo sia particolarmente importante esserci, poiché l’attuale governo ha dichiarato – anche per voce di ministri pentastellati, fino all’altro ieri No Tav sfegatati – che quest’opera è da eseguire e a breve si apriranno i cantieri.
Da anni noi di Alpinismo Molotov sosteniamo il movimento No Tav – di più, «Alpinismo Molotov è costitutivamente No Tav» – per vicinanza umana, complicità… perché quell’opera non è solo un treno: è uno spreco di denaro, un attacco devastante al territorio, una scelta scellerata in un paese in cui due giorni di pioggia cancellano vite, strade, edifici.
Il Tav è l’emblema di una politica di sviluppo fallimentare, di un modello che riproduce se stesso attraverso le grandi opere, e con esso repressione, violenza, corruzione, estrazione di ricchezza ai danni di noi tutt*, dell’ambiente e del clima.
Le conseguenze del cambiamento climatico ormai ci sono ripetutamente arrivate in faccia come schiaffi, perseverare con politiche di grandi opere ignorando la necessità di messa in sicurezza dei territori è scellerato.
Quel progetto è poi anche repressione: 20 attivist* stanno per essere incarcerati, Luca Abbà sta vivendo un regime di semilibertà assurdo (per una manifestazione di 10 anni fa), Nicoletta Dosio, 73 anni, è stata anch’essa condannata al carcere, anche se la vicenda non è ancora conclusa.
Per tutti questi motivi la bandiera di Alpinismo Molotov domenica sarà nuovamente in Valsusa, a fianco della Valle che resiste.