Intervistato a proposito del suo libro PCSP per il sito illavoroculturale, Alberto Prunetti, a riguardo del recuperare e mantenere viva la memoria di storie del passato, ha dichiarato:
Bisogna usare le storie vecchie per inventare le storie nuove, come scriveva Gianni Rodari. E queste storie vecchie, speriamo che rimangano nuove a lungo, fino a quando altri le useranno per raccontare altre nuove storie.
Prunetti si riferisce con queste parole al ruolo del cantastorie, la sua esortazione si rivolge all’atto del narrare, in forma scritta od orale. Noi crediamo, sulla scorta di queste parole di Alberto, che recuperare e mantenere viva la memoria attraverso la narrazione, liberandola al contempo dal peso della retorica che vi si è cristallizzata addosso, non sia e non debba essere necessariamente né un’attività riservata ai soli narratori né pura rappresentazione.
D’altronde Alpinismo Molotov è nato con la convinzione che il camminare per sentieri che poggiano sui declivi e il raccontarne poi scrivendone collettivamente sia l’occasione per diseppellire asce di guerre, ossia storie che possano divenire armi nelle battaglie della quotidianità, strappandole dagli archivi e dalla narrazione cristallizzata del già raccontato.
L’azione infatti precede la parola e attraverso l’azione le storie vissute, sperimentate nel passato, possono essere raccontate con parole nuove, rinnovandone la presenza attuale nella memoria e nella coscienza, rinnovellandone il senso. Non solo le storie individuali, ma anche le vicende collettive possono essere riattualizzate, in un agire condiviso che si innesti su queste esperienze dalle radici profondamente ancorate nel passate e che hanno attraversato nel tempo le turbolenze dei mutamenti.
Con quest’ottica, fin dalla sua nascita, Alpinismo Molotov ha guardato all’Ape Milano, alle sue proposte e al suo operato. Rianimare com’è nelle intenzioni di Ape Milano una storia importante quanto ormai misconosciuta come quella dell’Associazione Proletari Escursionisti è una prova ambiziosa quanto stimolante; innestarsi su una vicenda collettiva che ha attraversato il Novecento, che si è rinnovata varie volte proponendo di sé stessa narrazioni nuove – attraverso le voci dei suoi animatori – ma rimanendo fedele allo spirito con cui venne fondata quasi un secolo fa, una scelta coraggiosa che merita di essere sostenuta. Oggi la storia dell’Ape storica è in parte stata recuperata dai faldoni degli archivi in cui era andata quasi a perdersi– in particolar modo grazie al libro Sentieri Proletari di Alberto “Abo” Di Monte – e Ape Milano, affiancandosi alla sezione storica di Lecco, dal 2012 ne ha rilanciato l’azione. Nell’ultimo anno, proprio in virtù di questa rinascita, altre sezioni si sono costituite: Roma e, recentissima, la sezione di Brescia.
Una storia nuova, raccontata con parole nuove, che guarda al presente e al futuro attraverso la rilettura di un passato tanto significativo, si è avviata. Speriamo che rimanga nuova a lungo.
Queste sono le ragioni per cui con grande piacere segnaliamo oggi quanto avverrà nella giornata di domenica 7 febbraio 2016, in occasione dei festeggiamenti per i primi quattro anni di attività di Ape Milano. Una Festa del Tesseramento “di svolta”, che riunirà per la ricorrenza quelli che su Alpinismo Molotov definiremmo “compagni di scarpinate”: APE Lecco, APE Roma e APE Brescia, Alpinismo Orizzontale, Collettivo Alpino Zapatista, Rivista Nunatak, Salviamo le Apuane, Kamunia Paranoika Escursionismo.
Anche Alpinismo Molotov ha risposto all’invito e – oltre a rilanciare qui il programma della giornata che potete leggere a seguire – porterà il proprio saluto in quel del Piano Terra Lab.