Foto di Luca Perino
Ieri nell’edizione cartacea de “La Stampa”, a pagina 45 è apparso un articolo di Beppe Minello dal titolo Sul fronte dei roghi cala la tregua del vento. Chiamparino: “Il sistema ha funzionato”, in cui, usando come sfondo l’emergenza incendi in Piemonte e in Valsusa, si incensa il presidente della regione Chiamparino, che sabato ha visitato alcuni dei comuni più in difficoltà.
Leggendo l’articolo si ha l’impressione che i fuochi in Valsusa siano miracolosamente arretrati in virtù della sola sua presenza (salvo poi riprendere più furiosi che mai il giorno seguente). Il culto della personalità è un problema molto diffuso e sistemico. Ma a parte questo e il tono querulo, nell’articolo ci sono molto inesattezze che, guarda caso, spostano il significato dei fatti in una sola direzione.
Partiamo dal titolo secondo il quale il presidente delle regione avrebbe affermato che “Il sistema ha funzionato”.
Dunque: quando il sistema funziona un migliaio di persone vengono sfollate, alcune perdono la casa, migliaia di ettari di bosco vengono distrutti, l’inquinamento da polveri supera di sei volte i massimi di legge in tutta la provincia, migliaia di persone vivono per una settimana nel terrore. A questo punto c’è da sperare che i sistemi non funzionino.
Due. Chiamparino dice «Non si può pretendere che tutti i canadair volino sulla Valsusa», come a sottintendere che da parte dei valsusini ci sia stato un certo vittimismo. In un altro articolo si dice che avrebbe affermato: «Il ministro Minniti ha garantito che tutti i Canadair operativi sono impegnati in Piemonte». Ora risulta che i Canadair di cui dispone l’Italia siano sedici, gli incendi più gravi in Piemonte sono quattro (Valsusa, valle Orco, Cumiana e valle Stura), il che potrebbe significare quattro aerei per incendio. In Valsusa però non se ne sono mai visti più di due, e per lunghi periodi non se ne sono visti proprio. Tutto questo senza pensare al fatto che l’Italia avendo sedici Canadair, invece di acquistarne di nuovi, preferisce dotarsi di cento F35.
Facciamo notare che lo stesso Chiamparino ha aspettato che l’incendio arrivasse al quinto giorno, quando già molte famiglie avevano dovuto essere evacuate, prima di degnarsi di spendere una parola sulla questione.
Veramente squallida poi la scelta di riportare la già greve “battuta”, «Metti meno bandiere No Tav e più segnaletica», detta a Paolo Chirio, sindaco di Caprie e volontario AIB, che per giorni si è trovato con diverse frazioni del comune assediate dal fuoco, alcune delle quali hanno dovuto essere temporaneamente sgomberate. Chiamparino sembra così scaricare la responsabilità dell’accaduto su uno di quelli a cui si deve che il bilancio non sia ancora peggiore. Ci pare invece evidente che fra le principali cause del problema c’è il fatto che in Italia da gennaio non esista più un corpo forestale, in virtù della legge firmata dalla ministra Madia, compagna di partito di Chiamparino. Ma la “battutaccia” non è fine a se stessa, all’articolista serve per suggerire uno, che in fondo se in valle non ci fossero stati i no tav sarebbe andata meglio e due, che il governatore non c’entri nulla con la genesi del problema e che abbia a che fare solo con la sua risoluzione (che poi sabato sera risolto non era per niente). Come se Chiamparino non avesse il governo della regione Piemonte di cui, gli piaccia o no, la Valsusa fa parte, come se non avessero nulla a che fare con questo le devastazioni dovute alle olimpiadi di cui si è sempre detto entusiasta, o la costruzione della centrale di Pont Ventoux, voluta dall’AEM, primo azionista il comune di Torino di cui era sindaco.
Minello poi passa a incensare la senatrice Zanoni (moglie del commissario governativo per la Torino-Lyon Foietta, che nei giorni scorsi si era fatto apprezzare per l’intervento descritto qui) e il senatore Esposito, attribuendo loro il merito di aver richiesto con insistenza l’intervento dell’esercito. Che questo intervento sia utile è tutto da dimostrare, ma se la questione era avere militari a disposizione, perchè non si sono utilizzati quelli parcheggiati nel cantiere TAV di Chiomonte? I sindaci della valle hanno spesso dovuto andare in strada a gestire il traffico, perché alle loro richieste di avere carabinieri che se ne occupassero è stato risposto che non ce n’erano di disponibili?
PS: “La stampa”, va da sé, non riporta la risposta di Chirio. Noi non non abbiamo la stessa visibilità della Busiarda, ma, se vuole, queste pagine sono a sua disposizione per il diritto di replica.
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