C’è una banda disparata a cui piace la montagna e a cui piace camminare. Per un bel pezzo sono stati in piazza Giap a discutere e a raccontarsi di libri, montagne, scalatori-scrittori e scrittori-scalatori: Point Lenana, Benuzzi e il Monte Kenya, Emilio Comici e Gian Piero Motti. Poi, perché ci sono racconti che spingono all’azione, alcuni di loro hanno dato vita all’Archivio Point Lenana e non paghi, insieme ad altri, si sono incontrati e han cominciato a scarpinare fianco a fianco sui sentieri. Un po’ sull’onda di quell’altra banda che pratica il calcio molotov, hanno deciso che quel loro camminare pieno di chiacchiere e fole, quel procedere da cantastorie che a certi puristi appare un po’ criminale, si chiama alpinismo molotov.
La banda ha già messo a segno diversi di questi crimini e in due occasioni se ne è anche vantata pubblicamente (colpo al Rocciamelone, colpo al Triglav). Però non è finita lì, da settembre ad oggi riusciamo a contare altri tre colpi e nel frattempo le schiere si sono infittite e pare che per il 2015 la banda abbia in mente di allargare il business.
Quella banda siamo noi e questo è il nostro blog.
Qui racconteremo le nostre scorrerie e discuteremo di viandanza e immaginario alpinistico. Nei prossimi giorni renderemo pubblico il pentalogo dell’alpinismo molotov.
Tenete pronto lo zaino e gli scarponi, ci vediamo prima che il sole sorga all’imbocco del sentiero.
edo
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Dajje!!
MaRtI
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The Road goes ever on and on
Down from the door where it began.
Now far ahead the Road has gone,
And I must follow, if I can,
Pursuing it with eager feet,
Until it joins some larger way,
Where many paths and errands meet.
And whither then? I cannot say.
Dovevo mettere una citazione Tolkieniana sotto al primo post! Si parte!!!!!!
giliusTW
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I went to the woods because I wished to live deliberately, to front only the essential facts of life, and see if I could not learn what it had to teach, and not, when I came to die, discover that I had not lived. I did not wish to live what was not life, living is so dear; nor did I wish to practise resignation, unless it was quite necessary. I wanted to live deep and suck out all the marrow of life, to live so sturdily and Spartan-like as to put to rout all that was not life, to cut a broad swath and shave close, to drive life into a corner, and reduce it to its lowest terms
giliusTW
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Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici […][5] (cap. II, 1988, pp. 152 sg.) – da Walden ovvero Vita nei boschi, cit. in http://it.wikiquote.org/wiki/Henry_David_Thoreau
yamunin
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Ok, ci siamo.
Gli scarponi sono allacciati e stiamo percorrendo il sentiero scelto. C’è da continuare con il nostro passo e camminare, ascoltare, raccontare.
Si va.
Redazione Alpinismo Molotov
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Volentieri riportiamo qui il commento/appello comparso su Giap riguardante il disastro ecologico che riguarda le Alpi Apuane. Con l’occasione anticipiamo che il nostro blog si occuperà anche di raccontare i tanti scempi che l’azione umana compie sull’ambiente montano. E Alpinismo Molotov non dimenticherà le Apuane…
Sexy_Naruto 22/01/2015 at 12:08 am
In Italia, come tante altre cose purtroppo, non soffriamo soltanto il problema della Val Susa. Nel Centro-Italia abbiamo un disastro ecologico epocale, che continua inesorabile la sua azione distruttiva da secoli: lo scempio delle Alpi Apuane.
L’intera catena, splendida a mio avviso, di queste davvero uniche alpi marittime è devastata dall’uomo per lo sfruttamento delle cave di marmo. Esiste un gruppo facebook del gruppo Salviamo le Apuane in cui si denuncia quotidianamente questo crimine.
In pochi ne parlano e ancora meno se ne parla nel mondo che ruota intorno alla montagna, ma la zona montana delle apuane e veramente massacrata. Basti pensare che alcune cime già non esistono più, sgretolate e fatte esplodere dalla dinamite per l’estrazione di marmo.
Quella di Salviamo le Apuane è una lotta in solitudine, non hanno echi di risonanza davvero forti e le loro continue denunce finiscono spesso rilegate a qualche articoletto di giornale. Ogni tanto hanno la fortuna di ricevere qualche bel servizio, Report ad esempio ne ha parlato, ma è un caso che – rispetto alla Val Susa – passa totalmente inosservato.
Vi scrivo questo perché Alpinismo Molotov è una bellissima iniziativa e mi piacerebbe che si cogliesse l’occasione per parlare e dare risalto a questa lotta di resistenza in montagna, che non riceve purtroppo il doveroso sostegno.
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=20203#comments
montana ardiente
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ci sono, il generale giap mi ha indicato la strada
china
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Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Perché Casarotto ci vuole!
A.
avventurista
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Lo zaino é sempre pronto e la voglia di far strada é tanta.
StruwwelLuca
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Posso proporre così su due piedi un GR20-molotov?
http://en.wikipedia.org/wiki/GR_20
filosottile
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@StruwwelLuca
Le proposte sono ben accette, a mio parere però vanno circostanziate: che storie molotov ti sembra possa raccontare il GR20?
Qui la commistione fra montagna e narrazione è inestricabile, non si tratta solo di scampagnate! :-)
Comunque, a breve, apparirà un manifesto in cui esplicitiamo cosa si intende per alpinismo molotov.
StruwwelLuca
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Il GR20 preso in sé come evento turistico-sportivo poche, probabilmente.
E’ la Corsica invece che secondo me si presta a essere raccontata nelle sue contraddizioni indipendentiste e irredentiste.
Movimenti autonomisti corteggiati dal fascismo e da esso finanziati, screditati dal governo francese per lo stesso motivo, ingarbugliati a loro volta nelle lotte intestine tra le organizzazioni criminali per il controllo dei flussi turistici e della grana, il tutto forse – a volte – ammantato di un’aura da terrorismo ecologista simil-No-Tav.
Paola
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Non vi conoscevo. ieri mi hanno detto che pratico un alpinismo molotov, e sono venuta a cercarvi. una bella sorpresa
marco.gentili
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E’ da qualche anno che vi seguo, insieme a Giap, gran bel lavoro, veramente bello.
Qui nelle Marche abbiamo disperato bisogno di sorrisi, felicità e passeggiate in montagna, dopo la disgrazia del terremoto.
Avete in mente qualche iniziativa o escursione?